Red Bull-Bora-hansgrohe, il nutrizionista di Primož Roglič: “Lui è un perfezionista e noi quest’anno non eravamo al livello di preparazione della Visma”

La struttura tecnica e scientifica che caratterizza le singole squadre è sempre più importante nel ciclismo su strada, tanto che il CicloMercato ormai non si fa più solo per i corridori, ma anche per direttori sportivi, allenatori, ingegneri e preparatori. Un altro aspetto che riveste un peso sempre maggiore è quello legato alla nutrizione degli atleti, seguita passo dopo passo e boccone dopo boccone da un gruppo, più o meno ampio, di specialisti. In casa Red Bull-Bora-hansgrohe uno dei nutrizionisti da tempo in organico è lo sloveno Tim Podlogar, che all’inizio della stagione appena conclusa ha visto arrivare in squadra il connazionale Primož Roglič, che ha lasciato quella che sarebbe poi diventata Visma|Lease a Bike”.

“Loro avevano un reparto di nutrizione molto ben organizzato – le parole di Podlogar in un’intervista concessa a Siol – Non tanto dal punto di vista scientifico, quanto sul piano delle risorse a disposizione. La Visma era una delle poche squadre ad avere due cuochi al seguito della squadra nelle gare più importanti e hanno un eccellente sistema per calcolare tutto al grammo, per ogni corridore. Tutto è definito con precisione, mentre noi non potevamo raggiungere un tale livello. Solo a metà stagione abbiamo trovato un dietista che ci ha aiutato, ma eravamo ancora almeno due passi indietro rispetto al sostegno che Roglič aveva alla Jumbo-Visma. Primož è un perfezionista è voleva che le cose venissero sistemate. Ci sono quindi cose che devono essere migliorate in vista della prossima stagione. 

Podlogar, peraltro, nella prossima stagione non sarà al servizio di Roglič, dato che passerà alla Tudor. Lo specialista sloveno guarda quindi al recente passato: “Alla Vuelta a España 2024 c’erano aspettative alte – le parole del nutrizionista sloveno – Sapevamo che qualunque cosa diversa dalla vittoria finale sarebbe stata probabilmente una delusione, perché Primož era in teoria di gran lunga il migliore dei corridori al via. È vero che la Red Bull-Bora-hansgrohe aveva già raccolto il secondo posto al Giro d’Italia 2024 (con Daniel Martínez – ndr), ma il risultato era stato oscurato da quel che ha fatto Tadej Pogačar. Quindi quello della Vuelta è stato un periodo stressante”.

Periodo complicato anche da un’intossicazione alimentare che ha messo fuori causa alcuni, fra corridori e tecnici, nell’ultima settimana: “Non credo che conosceremo mai il motivo esatto, possiamo solo fare supposizioni. Hanno avuto problemi sia i corridori che il personale, ma i primi mangiano i pasti preparati dal nostro cuoco, mentre i tecnici si servono al ristorante dell’albergo. Quindi, non può essere stato un errore del nostro cuoco. Sappiamo che gli ingredienti per i vari pasti, preparati dai cuochi della squadra, arrivano comunque spesso dall’albergo dove alloggiamo; ipotizziamo quindi che il problema fosse lì, nel cibo fornitoci dall’albergo“.

Podlogar affronta anche due temi scientifici molto caldi in questo periodo, ovvero i chetoni e il monossido di carbonio. “Per i chetoni, si sa che molte squadre le usano, ma noi in Red Bull-Bora-hansgrohe non li abbiamo utilizzati. Io stesso non vedo prove scientifiche sufficienti per poter dire che funzionino. A usarli sono soprattutto le squadre che sono sponsorizzate da aziende che li producono, ed è ovvio che poi dicano che abbiano effetti benefici”.

E l’inalazione di monossido di carbonio? “I ciclisti sono sempre stati ossessionati dalla quantità di globuli rossi nel loro sangue, perché più ne hai e più ossigeno arriva ai muscuoli. Ora, per lavorare su questo aspetto si fa l’allenamento in quota e anche quello in condizioni molto calde, che sono contesti che hanno effetti positivi sulla quantità di globuli rossi. Il monossido di carbonio diventa utile perché ti permette di conoscere esattamente la quantità di globuli rossi prima e dopo un periodo di allenamento. Adesso si dice che l’inalazione quotidiana di monossido di carbonio possa aumentare la concentrazione di eritropoietina nell’organismo. Ma è una cosa pericolosa, dubito che qualcuno lo faccia“.

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